La commissione Giustizia del Senato – con 13 voti a 11 – ha finalmente votato a favore della calendarizzazone della discussione in Aula del disegno di legge Zan contro omobitransfobia, misoginia e abilismo, che estende la punibilità già prevista dagli artt. 604 bis e 604 ter del Codice Penale per le condotte di commissione di atti discriminatori o istigazione alla commissione di atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi anche alle medesime condotte per motivi di genere, sesso, identità sessuale, orientamento sessuale e disabilità.
L’Italia è molto in ritardo nell’accogliere le raccomandazioni delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa, e di vari documenti di soft e hard law dell’Unione Europea in tema di diritti umani delle persone LGBTI+ e di contrasto alla misoginia.
Come già avviene in molti Paesi, dalla Francia alla Germania, dall’Austria alla Svizzera, il disegno di legge Zan propone di inserire anche nel nostro Codice Penale la perseguibilità di reati motivati da stigma sessuale, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, insieme all’introduzione di strumenti di prevenzione del crimine e di assistenza alle vittime di questi reati.
Tutti i soggetti della nostra Rete hanno sostenuto e sostengono la proposta di legge Zan, e si auspicano che possa diventare presto legge. Una legge che, come già sottolineato nella lettera inviata dalla Rete alla Presidente del Senato a fine marzo per sollecitare la calendarizzazione, lungi dall’essere “liberticida” – come infondatamente si ostinano a sostenere alcune voci – rappresenta un doveroso, necessario, e da troppo tempo atteso avanzamento civile.
Accogliamo perciò con grande soddisfazione la notizia della calendarizzazione, chiediamo che venga subito fissata una data, e ci auspichiamo che la discussione al Senato inizi quanto prima.
29 aprile 2021
Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai crimini d’odio