La tesi di laurea della Dott.ssa Erica Niccolai, laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa, affronta il tema del discorso antisemita e il suo intreccio con il mondo dei media e del diritto penale.
Il concetto di “antisemitismo” è sfuggente e onnicomprensivo, si riferisce sia alle ostilità verso le comunità ebraiche del passato – culminate nella Shoah – sia alle discriminazioni che ancora oggi vengono avanzate verso gli ebrei, assumendo le vesti di un “neo antisemitismo”.
Il tema interessa da vicino il diritto penale e, in particolare, la sua disciplina volta alla repressione penale dell’hate speech. Il presente lavoro affronta inizialmente un’analisi cronologica delle leggi speciali che hanno interessato la materia, fino alla normativa codicistica vigente, inserita nel Capo III, Sezione I bis, libro secondo del Codice penale, denominata “Dei delitti contro l’uguaglianza”.
La tesi incrocia la prospettiva giuridica con quella comunicativa: si propone una riflessione sulla disciplina antidiscriminatoria, analizzando casi concreti tra giurisprudenza e cronaca. A tale scopo, viene offerta una panoramica sul ruolo dei media, soprattutto nel divulgare le risposte penalistiche ai discorsi d’odio antisemiti. Ciò che si intende evidenziare è il modo in cui il diritto penale viene effettivamente applicato al fenomeno in analisi e come le decisioni giurisprudenziali vengano poi comunicate dai mass media.
Tuttavia, il quadro delle figure di reato introdotte è vasto e complesso, sollevando dubbi sull’efficacia del diritto penale in questi ambiti. Infatti, il fenomeno antisemita è insidioso e la sua variante più moderna e nascosta rende difficile una valutazione di tipicità penale. Una strategia comunicativa più accessibile e una narrazione giornalistica più analitica, suggerisce la Dott.ssa Niccolai, potrebbero contribuire a migliorare la comprensione del fenomeno.
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