“Le parole per dirlo: ideazione di una campagna di comunicazione sul contrasto ai discorsi d’odio” è il titolo dell’hackathon del progetto “Effetto Farfalla, cambiamo le parole per cambiare il mondo”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, durante il quale 25 partecipanti, tra studenti dell’Università di Bologna e attivisti della rete delle organizzazioni partner hanno unito le loro energie e le loro idee per lavorare all’ideazione di una campagna social che renda consapevoli i giovani che l’idea della presunta “libertà della Rete” si può prestare a comportamenti discriminatori.
L’hackathon, svoltosi a fine maggio, durato tre giorni e co-gestito dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia insieme all’Area Ricerca ed Innovazione dell’Università di Bologna, è stato un’opportunità per i partecipanti di sviluppare soluzioni innovative e far emergere idee sui messaggi e gli strumenti della campagna di comunicazione in contrasto ai discorsi d’odio, in un percorso di co-progettazione condivisa e partecipata.
I partecipanti, divisi in cinque gruppi, hanno collaborato all’ideazione del prototipo di campagne contro l’odio con i membri del loro team. Tutte le idee contenevano contribuiti e visioni interessanti, nate dal confronto e dall’apporto dato dai partner di progetto e avevano alla base una grande visione collettiva: l’importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni in questi processi e la necessità di costruire un dialogo continuo su questi temi perché i linguaggi siano sempre più strumento di capacitazione, di protagonismo e non di discriminazione.
Due delle cinque idee emerse sono state selezionate da una giuria di esperti, composta da: Silvia Brena della Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio, Elena Giacomelli e Pierluigi Musarò del dipartimento di Sociologia del Diritto e dell’Economia dell’Università di Bologna, Anna Meli (Cospe), Michelle Rivera (CoNNGI), Valentina Fanelli e Serena Serena Fiorletta (AIDOS), Mara Petrocelli (Lunaria), Paola Feo (Emergency) e Alessandra Rossi (Gay Center) per la rete delle associazioni partner di progetto.
Le persone che hanno partecipato ai gruppi selezionati, avranno l’occasione di partecipare alla Giornata Internazionale dei diritti umani, grazie al contributo di Amnesty International che ha collaborato all’ideazione dell’attività intitolata a Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International, scomparso prematuramente nel 2014.
La rete del progetto Effetto Farfalla sta lavorando per la definizione della campagna e l’attivo coinvolgimento dei partecipanti all’Hackathon nella disseminazione e sviluppo dell’idea, proprio per dare continuità a quanto richiesto dai ragazzi: favorire protagonismo e lasciare spazio di parola ai più giovani per contrastare attivamente i discorsi d’odio fuori e dentro la rete.
A breve ulteriori aggiornamenti sull’avvio della campagna.
Si ringraziano per la partecipazione gli studenti e gli attivisti coinvolti: Debora Sarica, Elsa Casanova, Erica Ruggieri,Fatema Aktar, Flavia Fini, Giada Compagnoni, Giada Costantini, Hatixhe Mahmutaj, Hilda Ramirez, Isabella Rancan, Laura Bergamaschi, Lud Sciannamblo, Jaspreet Singh, Maria Marchi, Maria Rosaria Gagliardi, Mattia Roma, Nadia Flores, Sara Mela, Stefania N’Kombo, Stefania Paolino, Valentina Maccabiani, Viola Malingri, Viviana Cali.
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L’articolo è stato scritto da Valentina Maccabiani, studentessa dell’Università di Bologna che frequenta il corso “Metodi e strumenti per il contrasto delle discriminazioni nell’era digitale”, promosso dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia nell’ambito del Progetto Effetto Farfalla, Progetto cofinanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il progetto Effetto Farfalla, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, prevede il coinvolgimento di numerosi i partner, tra cui anche soggetti di Rete: COSPE, AIDOS, Amnesty International, Emergency, Associazione Carta di Roma, Lunaria, Libera, Gay Center, Congi, Regione Toscana, Zaffiria, Università di Bologna.