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Le linee guida per il linguaggio inclusivo rispetto al genere pubblicate dal CNR

da | Feb 21, 2025 | Linee guida, News

Crisi

Il linguaggio gioca un ruolo fondamentale nel contrastare i discorsi d’odio e le discriminazioni di genere. Le parole che usiamo, quotidianamente, hanno il potere di rinforzare o abbattere stereotipi e pregiudizi. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha recentemente rilasciato un documento dal titolo “Linee guida per il linguaggio inclusivo rispetto al genere”, con l’obiettivo di “sciogliere alcuni dubbi sull’uso del genere grammaticale femminile.”

Perché è essenziale?

L’inclusività linguistica non è solo una questione grammaticale, ma un pilastro fondamentale della cultura, della società e della politica. Il linguaggio, infatti, “può diventare un potente motore di cambiamento per scardinare anche consuetudini, sostenere il cambiamento e promuovere una cultura più equa e meno asimmetrica, cioè che dia il giusto spazio ai diversi generi.”
L’uso del maschile sovraesteso (l’utilizzo del maschile come forma “neutra” per indicare gruppi misti) è un riflesso di un sistema androcentrico che lascia invisibili donne e persone non conformi al binarismo di genere. Adottare un linguaggio inclusivo significa garantire pari dignità e visibilità a tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, e sostenere la costruzione di una cultura più rispettosa ed equa.

Le linee guida principali del CNR

Le linee guida del CNR offrono strumenti pratici per rendere il linguaggio più equo e inclusivo oltre ad “accrescere la propria metacompetenza linguistica, intesa come conoscenza dei meccanismi linguistici inconsci”. Alcuni dei punti chiave sono:

  • Esplicitazione del genere: l’utilizzo, quando possibile, di forme che includano sia il femminile che il maschile, adottando la “strategia di sdoppiamento, facendo emergere entrambi i generi tramite la ripetizione dei termini”. Ad esempio: “le ricercatrici e i ricercatori”, invece di “i ricercatori”.
  • Uso del femminile per le professioni: l’importanza di utilizzare correttamente la forma femminile dei titoli professionali e delle cariche, come “la ministra” o “l’ingegnera”.
  • Oscuramento del genere: quando necessario, utilizzare “sostantivi o delle formule che si riferiscano ad entrambi i sessi”, come “corpo docenti” al posto di “i professori”.
Non solo parole: il linguaggio visivo

Le linee guida del CNR ci ricordano che “le immagini rappresentano una forma comunicativa immediata, in grado di trasmettere messaggi in maniera più efficace rispetto al testo, attirando l’attenzione di chi legge.”
Si mira a garantire la rappresentatività quantitativa dei diversi generi, evitando di perpetuare la predominanza maschile nei ruoli di leadership o l’immagine di donne in ruoli subordinati. È importante anche scegliere icone e simboli neutri che riflettano equamente la collettività.

Un documento in continuo aggiornamento

Le linee guida sono descritte come un documento in continua evoluzione, che si adatta alle mutate necessità e alle dinamiche di una società e di un linguaggio in continuo cambiamento. Non vengono imposte regole rigide, ma vi è più un invito ad una riflessione costante sull’importanza di un linguaggio che rispetti le diversità e promuova l’inclusività.
Adottare queste linee guida, tanto nella comunicazione istituzionale quanto nella vita quotidiana, è un atto concreto per “combattere i fenomeni di odio e promuovere una società più giusta e equa”.