Combattere i discorsi d’odio con narrazioni alternative, creative, in grado di parlare a pubblici diversi. Lo fanno molti soggetti di Rete. E lo facciamo anche con progetti ideati e messi a punto direttamente dai ragazzi. Come le campagne create da alcune studentesse e alcuni studenti dell’Università Cattolica di Milano, del corso di laurea magistrale in Comunicazione per i media, le imprese e le organizzazioni complesse.
Fra queste troviamo anche la campagna #beekindalways, che vuole sottolineare l’importanza del saper scegliere le parole con consapevolezza. L’urgenza è quella di individuare le situazioni che favoriscono il propagarsi delle parole d’odio e contrastarle, con una contro-narrazione efficace.
Attraverso la loro campagna, Alessia Agatan, Camilla Musto, Rachel Henderson, Zoe Montacchini e Camilla Gulotta ci ricordano che in un contesto d’odio, anche nel linguaggio sono necessari l’amore, la gentilezza e la fiducia.
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