a cura di Coordinatore e Coordinamento della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio
Lo abbiamo sperimentato circa un anno fa, con il webinar Antisemitismo e odio online (29 gennaio 2021). E lo abbiamo lanciato ufficialmente alcuni mesi dopo, con il webinar Internet governance e hate speech. Norme, sfide, questioni aperte (5 maggio 2021). È il format dei Dialoghi in rete, una serie di incontri tematici trasmessi in diretta Facebook che ci ha permesso di trattare i maggiori temi relativi ai discorsi e ai crimini d’odio insieme ad esperti ed esperte e a un pubblico attento e numeroso.
Perché questo format? Perché un altro ciclo di webinar?
Perché la struttura del ‘dialogo’, da sempre, permette di dare spazio a voci diverse, senza necessariamente arrivare a una sintesi, a un unico punto di vista. E se le voci sono qualificate, come quelle di chi ha partecipato negli scorsi mesi al nostro ciclo, il confronto è sui dati e sugli argomenti, non soltanto sulle opinioni. Chi ascolta può trovare, quindi, molti spunti – complementari – da cui partire per continuare ad approfondire i temi delle discussioni.
Questa impostazione ci è sembrata ancora più fruttuosa proprio durante la pandemia. Durante la quale, la grande offerta di webinar e di incontri online non necessariamente ha
prodotto maggiore qualità del dibattito, perché spesso non ha coinciso con un livello di approfondimento adeguato, o un’impostazione che permettesse a chi ascoltava di non ‘portarsi a casa’ semplicemente una tesi, ma un approccio aperto e continuativo, dialettico e non soltanto polemico.
Formato e periodicità sono stati veri punti di forza dei Dialoghi in rete. Strutturati come un appuntamento periodico, dalla durata contenuta e dalla struttura agile (per ogni incontro, cinque speaker per un totale di circa 75 minuti), i Dialoghi in rete si sono rapidamente affermati come strumento di condivisione e di approfondimento sia tra i molti soggetti impegnati, in Italia e non solo, nel monitoraggio, nello studio e nel contrasti ai discorsi e ai fenomeni d’odio, sia tra persone che – di volta in volta, attratte dall’attualità dei temi – sono riuscite grazie ai webinar a capire meglio un fenomeno così complesso e sfaccettato.
Molti e diversi sono stati gli argomenti trattati e sempre qualificati gli interlocutori scelti
Al webinar su Internet governance e hate speech (5 maggio), sono infatti seguiti Di che cosa parliamo quando parliamo di odio intersezionale e discriminazioni multiple (26 maggio), DDL Zan. Come intervenire contro omofobia, transfobia, misoginia e abilismo (10 giugno), Per non dimenticare. 10 anni dalla strage di Utoya (21 luglio), Invisibili. Perché e come gli stereotipi misogini si propagano a partire dal data gender gap e dal linguaggio (28 settembre) e Le nuove forme dell’odio via social in Italia – Mappa dell’intolleranza 2021 (2 dicembre). Seppur inseriti in eventi non direttamente organizzati dalla Rete, della serie hanno fatto parte inoltre i due webinar Se l’è cercata. Mappare l’odio online contro le donne (8 marzo 2021) e Riconoscere i crimini d’odio, assistere le vittime (8 ottobre 2021), organizzati dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna.
Ampiamente collaudato e riconosciuto, il format riprenderà nel 2022 con una nuova serie, che includerà anche webinar sugli strumenti per contrastare i discorsi e i crimini d’odio di orientamento più pratico, pensati sia per attivisti e attiviste, sia per chiunque volesse attivarsi insieme alla Rete o indipendentemente sul territorio, a partire da insegnanti, studenti, e persone provenienti dal mondo dell’associazionismo.